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La rivista online di Legacoop Liguria
Ed. Luglio 2016

Voucher: cosa cambia

L’esperienza ha dimostrato come, nella gran parte delle situazioni lavorative, un uso improprio dei voucher abbia, nella sostanza, determinato che alcune prestazioni fossero "coperte" dal pagamento del buono con una sola ora di prestazione e con le restanti "in nero" o, addirittura, con l'accensione della prestazione soltanto in presenza di un infortunio sul lavoro.

 

Questa situazione ha indotto il governo ad assumere alcuni provvedimenti restrittivi.

 

Lo schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 10 giugno 2016 prevede che i committenti imprenditori non agricoli ed i professionisti debbano comunicare, almeno un'ora prima dell'inizio della prestazione, alla sede territoriale dell'Ispettorato del Lavoro via sms o posta elettronica o con eventuali modalità telematiche diverse stabilite dal Ministero, i dati anagrafici, il codice fiscale, luogo e durata della prestazione. Se ciò non avverrà, gli ispettori del lavoro irrogheranno, per ogni lavoratore interessato, una sanzione amministrativa.

 

Per i datori di lavoro agricoli (il limite per ogni lavoratore è di 7.000 euro e non di 2.000) sussisterà l'obbligo di comunicazione con le stesse modalità, ma esso potrà riguardare prestazioni da svolgersi entro i sette giorni successivi. Tale "scostamento" rispetto alla regola generale viene giustificato, nelle note tecniche di accompagnamento del provvedimento, dalla particolarità dell'attività soggetta, sovente, o alle intemperie di natura meteorologiche.

 

Sono previste anche nuove sanzioni: multe, che vanno da 400 fino a 2400 euro, verranno applicate nel caso in cui professionisti e imprenditori non provvedano a comunicare per tempo le comunicazioni di cui sopra.

 

C’è anche un intervento sull'’articolo 48 del decreto legislativo n. 81/2015 specificando  al comma 1 che, nel rispetto del limite complessivo di 7.000 euro netti ed esenti da IRPEF per ogni prestatore, calcolati in relazione al periodo 1 gennaio - 31 dicembre, il limite dei 2.000 euro annui rappresenta, ai fini della utilizzazione, il tetto massimo non superabile sia dai professionisti che dagli imprenditori non agricoli.