Con l’approvazione del Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali “Adozione delle Linee guida per la redazione del bilancio sociale degli enti del Terzo settore” (approvato il 4 luglio 2019 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 9 agosto 2019), si approssima a prendere concretamente il via il Bilancio sociale, “strumento di rendicontazione delle responsabilità, dei comportamenti e dei risultati sociali, ambientali ed economici delle attività svolte”: come richiamato le linee guida, esso presenta una doppia valenza, essendo rilevante sia per le informazioni in esso contenute, sia per il processo di coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni che viene attivato per redigerlo.
Quali sono i soggetti tenuti a redigere un bilancio sociale?
Tutte le imprese sociali, ivi comprese le cooperative sociali e i loro consorzi, indipendentemente dalla dimensione economica, gli altri enti di Terzo settore, qualora abbiano ricavi o entrate superiori ad un milione di euro annuo, i Centri di Servizio per il Volontariato, indipendentemente dalla loro dimensione economica.
Il bilancio sociale deve essere approvato dall'organo statutariamente competente, dopo essere stato esaminato dall'organo di controllo, che lo integra con le informazioni sul monitoraggio e l’attestazione di conformità alle linee guida.
Le linee guida sono applicabili dal 1.01.2020, poiché (ai sensi dell’art. 3, c. 1) le disposizioni contenute nel decreto si applicano a partire dalla redazione del bilancio sociale relativo al primo esercizio successivo a quello in corso alla data della pubblicazione e per le imprese sociali il deposito-pubblicazione è previsto in contemporanea con il deposito del bilancio previsto dal Codice Civile, e dovrà essere altresì accompagnato dalla pubblicazione del documento sul proprio sito internet o, qualora ne siano sprovvisti, su quello della rete associativa cui aderiscono.