Il 30 settembre 2012 a Rossiglione, presso la sala convegni dell’Expò Valle Stura, alla presenza dell’Assessore regionale Giovanni Barbagallo, del sindaco di Rossiglione Cristino Martini, dei presidenti regionali della C.I.A. e della Coldiretti, Ivano Moscamora e Germano Gadina, di molti allevatori della Valle è stato celebrato il centenario della cooperativa S. Antonio Abate.
La Presidente Rita Oliveri ha introdotto l’incontro partendo dalle difficoltà del momento, ma evidenziando l’importanza che la cooperativa ed il sistema cooperativo della Valle Stura hanno avuto nello sviluppo della Valle.
La storia della cooperativa è una storia di impegno, fatica, di molti successi e di qualche insuccesso, il tutto realizzato da persone straordinarie, da allevatori che hanno saputo traguardare il futuro.
Marcello Maimone, coordinatore per settore agroalimentare per lega coop Liguria, e Lorenzo Pesce, giovane agricoltore, hanno ripercorso i momenti salienti della vita della cooperativa partendo dallo studio dei libri sociali.
La cooperativa nasce come cassa rurale di ispirazione cristiano sociale in piena epoca giolittiana: “La Cassa Rurale Cattolica di Depositi e Prestiti Sant’Antonio Abate”.
Le attività da svolgersi, da subito, sono molto chiare: sviluppare microcredito per le aziende, attivare la mutua bestiame, aprire spacci per i soci, attivare una latteria sociale in una quadro di crescita umana e culturale e di solidarietà.
In pochi anni le attività si sviluppano si associano oltre 200 soci, si allarga l’area geografica di attività, si raccoglie il latte nel basso alessandrino fino a Ovada e Ponzone.
Nel 1935 nasce la Centrale del Latte di Genova, la S. Antonio diventa socia diventando un importante conferente, seguendone la storia fino ad oggi.
Nel 1945 i tedeschi per rappresaglia bruciano la sede sociale, i soci si rimboccano le maniche ricostruendo e riavviando l’attività.
Vengono attivate forme di vendita diretta di carne, latte e altri prodotti agricoli, attività ancora in essere negli spacci aziendali.
Marcello e Lorenzo hanno ricordato i presidenti che si sono succeduti e l’impegno che questi hanno messo in campo diventando anche dirigenti delle CIA e di Coldiretti, come Gian Maria Vignolo e Giovanni Ferrari.
Federico Scala, Cavanna Luca e Gianfranco Pesce sono stati i presidenti che hanno svolto i mandati più lunghi.
Il dibattito è stato ricco e partecipato, ci sono state testimonianze che hanno riportato ai momenti più difficili della vita sociale, ma anche ai momenti di festa che hanno scandito il crescere della cooperativa.
Vista la situazione attuale della zootecnia ci siamo rimessi nella mani di S.Antonio, sperando in qualche miracolo.
Alla presenza dei sindaci dei comuni della Valle Stura, del presidente della locale Comunità Montana, delle altre autorità religiose e sociali, del vicepresidente della Provincia Marina Dondero e dell’assessore regionale all’agricoltura Giancarlo Cassini, è stato inaugurato il nuovo caseificio della cooperativa “Allevatori e Caseificatori riuniti Parco Monte Beigua”.
Questa opera nasce il 24/09/2006 allorquando gli allevatori della Valle Stura collegati alla cooperativa “S.Antonio Abate” decisero, viste le condizioni fallimentari del locale Consorzio. di costruire una nuova società allo scopo di allestire un nuovo caseificio rapportato alla produzione di latte della vallata.
La nuova società doveva essere libera dai vincoli del fallimento, doveva nascere con il concorso di più professionalità, con la collaborazione di tutti e la responsabilità degli interessati.
Con il supporto di Cia, Coldiretti e Legacoop, con il patrocinio dei comuni e del Parco, con l’instancabile supporto del sindaco di Rossiglione in due anni la struttura è diventata realtà.
Gli artefici sono stati gli allevatori, specialmente i giovani, ma anche Claudio Ottolia e Sergio Canneva, tecnici del settore caseario, abitanti a Rossiglione, che hanno messo a disposizione di tutti la loro professionalità.
“Cooperare per competenze” è il motto della società.