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La rivista online di Legacoop Liguria
Ed. Giugno 2017

Il primo anno di vita dell’Alleanza Cooperativa Genovese

Leo Leopardi, Il primo anno di vita dell’Alleanza Cooperativa Genovese, «La Cooperazione italiana», 7 giugno 1947.

 

«I risultati più che brillanti ottenuti dall’Alleanza Cooperativa Genovese nel primo anno di esercizio meritano di essere portati a conoscenza dei cooperatori di tutta Italia, non fosse altro che per porre nella giusta luce gli sforzi compiuti dai dirigenti dalla sua nascita ad oggi.

Dalla trasformazione di un Consorzio, il C.A.M.S.A., fu possibile ottenere quanto era necessario ed immediato per la creazione di una grande azienda cooperativa di consumo avente, per scopo principale, oltreché quello di sopperire alle esigenze di tutti i lavoratori della Liguria, anche quello di svolgere una funzione di vera e sana propaganda cooperativistica.

La meta prefissa è stata raggiunta poiché l’Alleanza, fin dal suo sorgere, ha dimostrato di poter assolvere in pieno al mandato affidatole. E stanno a dimostrarlo il volume delle vendite, che hanno raggiunto nell’esercizio 1946 l’importo non indifferente di lire 210.556.282.

Oltre l’allestimento degli uffici di direzione e amministrazione, sono stati aperti diversi magazzini per merci varie, olii e saponi, ortofrutticoli, nonché un enopolio a Genova-Sampierdarena, perfettamente in efficienza e situato in una importantissima zona.

Trenta spacci di vendita, 4 negozi depositari e 23 chioschi ortofrutticoli stanno a testimoniare dello sforzo non comune compiuto per porre l’Alleanza in grado di fornire ai lavoratori e alle loro famiglie un servizio di distribuzione perfettamente conforme ai loro desideri e bisogni.

Anche per questa azienda, come per quelle similari esistenti nelle altre regioni italiane, uno dei problemi più ardui da risolvere è quello dei trasporti. Per dare un’idea della difficoltà dei rifornimenti, basta pensare che per fare il giro di tutti gli spacci dell’Alleanza, bisogna percorrere circa 130 Km. Pur disponendo di un autocarro Fiat 520, di 6 motocarri Guzzi e di 3 motociclette, si impone una maggiore disponibilità di mezzi di trasporto per potere immettere contemporaneamente al consumo, nei diversi spacci, maggiori quantitativi di generi ed un più vasto assortimento merceologico sul quale estendere la benefica azione calmieratrice dell’azienda. Leo Leopardi».

 

“Prima” della Coop

L’Alleanza Cooperativa Genovese nacque nel 1945 dalla trasformazione in cooperativa di un consorzio, il Camsa, costituito dai vari spacci aziendali nati durante la guerra; dopo la Liberazione il consorzio divenne cooperativa e le somme versate al Camsa trasformate in quote di iscrizione da parte delle maestranze di quasi tutti gli stabilimenti genovesi. Negli anni cinquanta il consolidamento dell'Alleanza genovese permise l'apertura di spacci moderni, e nei primi anni sessanta una razionalizzazione contabile amministrativa. Per conto dell'Aicc, nel 1963 venne aperto un "ufficio conserve" (pesce conservato "Mares", conserve vegetali "Soldoro") che contribuì all'inaugurazione della politica commerciale di marchi Coop.

Il 17 aprile 1967 l’Alleanza genovese si fuse con l’Alleanza cooperativa savonese, dando vita a Coop Liguria, il cui primo presidente, Pietro Massa (ex rappresentante dell'Alleanza genovese), durante l'assemblea straordinaria che deliberò l'approvazione della fusione, salutò così questo processo: «I soci genovesi apporteranno la loro esperienza e la ferma volontà di concorrere, in fraterna collaborazione con gli amici savonesi, alle fortune dell'azienda, per lo sviluppo della Cooperazione nella regione ligure e nel Paese, al servizio della democrazia e della pace, per il benessere dei lavoratori e il vantaggio dei consumatori italiani» [S.T.].

 

Per approfondire: Laura Rossi, La cooperazione di consumo laica in Liguria nel secondo dopoguerra, in Liguria solidale: mutualismo e cooperazione nel Novecento, vol. II: Dal fascismo al secondo dopoguerra, a cura di Sebastiano Tringali, Ames, Genova 2008.