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La rivista online di Legacoop Liguria
Ed. Maggio 2017

La cooperazione nello Statuto della Repubblica italiana

14 maggio 1947, «La Cooperazione italiana», 10-17 maggio 1947.

 

«In questa data la cooperazione si è conquistato il suo posto – chiaro e distinto – nella Carta costituzionale della Repubblica italiana!

Non crediamo di cedere ad una seduzione retorica, ma proclamiamo una realtà, affermando che la data va segnata a caratteri d’oro non solo nel calendario della cooperazione, ma pur anco negli annali del movimento dei lavoratori italiani.

Essa registra l’epilogo di una lotta che s’inizia ai primi raggi del nostro risorgimento e che – attraverso difficoltà innumerabili, frutto di egoismi e di incomprensione dall’alto e di incoscienza dal basso – si svolge in una vicenda ultra sessantennale ricca di episodi e di battaglie nel campo del pensiero, in quello del lavoro ed in quello della legislazione.

Furono non pochi gli insuccessi e le sconfitte e le conseguenti soste. Ma il movimento nel complesso marciò con i tempi, onde – tranne la fatale parentesi ventennale – ebbe sicuro con sé l’avvenire.

Oggi i cooperatori italiani sentono riaccendersi nei loro petti una fiamma di speranza che li risolleva dalle amarezze e dalle delusioni sofferte in questo primo biennio della travagliata rinascita nazionale. Sentono in essi rinnovato l’ardore dell’antica fede; una fede ringagliardita che li farà stare, vigili ed alacri, sulle posizioni conquistate, senza scoramenti e senza deflessioni.

Essi faranno sì che l’Art. 42 [nella stesura definitiva il 45, Ndr] non resti formula di convenzione, inserita nello Statuto nazionale in omaggio a mere esigenze parlamentari, ma brilli invece di una luce viva ed operante nella coscienza di quella moltitudine di cittadini che dal lavoro delle braccia e del cervello trae i mezzi del vivere.

Ed è perciò che oggi i cooperatori italiani esultano levando ben alto i loro vessilli: in questi è scritta la conquista di oggi, conquista che ha per sé il domani; per la cooperazione, per le classi lavoratrici, per la Nazione! la redazione»

 

Nel maggio 1947 il vero protagonista del dibattito sull'articolo 45 fu il presidente della Lega nazionale delle Cooperative Emilio Canevari (1880-1964), storico militante della cooperazione pavese di inizio 900, socialista e antifascista pavese, deputato all'Assemblea costituente e membro della seconda commissione (per l'organizzazione costituzionale dello Stato) e del comitato di redazione della Carta. Nel corso del dibattito, Canevari, con i deputati della sinistra, sostenne il valore sociale e quindi il diritto di vigilanza da parte dello Stato sulla cooperazione, istanza recepita nella stesura finale dell'articolo 45: «La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità. La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato». La Costituzione della Repubblica italiana, firmata il 27 dicembre 1947, entrava definitivamente in vigore il 1° gennaio 1948 [S.T.].