Nonostante la difficile situazione del mercato del lavoro, con la disoccupazione giovanile in Italia che ha raggiunto il 44,2%, ci sono ancora professioni nel nostro Paese di difficile reperimento e lavori che nessuno vuole o è in grado di fare.
È quanto emerge da una elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Sistema Informativo Excelsior 2014.
Così, facendo il giro delle Regioni, si scopre che in Lombardia non piacciono i mestieri antichi. Le figure di lattonieri e stagnini sono difficili da reperire nel 77,8% dei casi richiesti; così come è non è facile trovare un tappezziere (71,4%) e con difficoltà si riescono a rintracciare sarti e modellisti (44,4%, vale a dire per un fabbisogno di 180 nuovi addetti 80 figure sono “scoperte”).
Nel Lazio mancano 270 accompagnatori turistici, in Liguria gelatai e pasticcieri, oltre ai falegnami.
In Piemonte le imprese hanno difficoltà nel trovare esperti di pubbliche relazioni e mancano i “pony express”.
In Trentino Alto Adige si cercano agronomi; in Veneto ingegneri elettrotecnici, tecnici della sicurezza e idraulici.
Mancano i cuochi in Friuli, Abruzzo e Sardegna.
Gli elettricisti scarseggiano in Puglia e in Toscana, in Emilia Romagna i contabili addetti alle buste paga. Si cercano vasai in Umbria. Nelle Marche si fatica a trovare carpentieri e esperti di marketing.
In Campania scarseggiano i professionisti dell’informatica, tecnici programmatori e analisti di software.
In Sicilia si cercano fisioterapisti; in Calabria camerieri e in Basilicata esperti di beni culturali.
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