In materia di tutela della salute sui luoghi di lavoro, in occasione della emergenza da pandemia Covid-19, si sono susseguiti disposizioni normative e regolamentari, circolari ed interpretazioni di varie fonti e diversa affidabilità.
In realtà, per lo più, il punto di riferimento più sicuro risiede nei princìpi generali tracciati dalla legge, con particolare riferimento al Testo Unico in materia di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro.
Utile appare il lavoro della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro che, con l'approfondimento del 7 maggio 2020, ha analizzato la normativa in materia alla luce del contrasto alla diffusione del virus, sottolineando che le misure richieste sono da ricomprendere tra le misure antinfortunistiche che il datore di lavoro, quale responsabile della sicurezza, ha l’obbligo di predisporre in virtù della generale disposizione di cui all’articolo 2087 del codice civile.
Infatti, poiché la legge attribuisce all’imprenditore il ruolo di garante dell’incolumità fisica dei prestatori di lavoro, la mancata adozione di strumenti e misure idonei a garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro integra le fattispecie di reato contenute nel Testo Unico adottato con il D.Lgs. n. 81/2008.
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